lunedì 7 dicembre 2015

Il decaffeinato come segno del nichilismo.

Il decaffeinato come segno del nichilismo.

Il caffè decaffeinato è una contraddizione, come dire che l'essere è niente.

Non a caso il caffè decaffeinato è un'invenzione dell'Occidente contemporaneo: il 1905 è la sua data di nascita, Brema la sua culla.

Accorgersi che la tazzina che ho in mano contiene il nichilismo in forma di bevanda calda e rassicurante è quantomeno buffo: sembra di vedersi improvvisamente allo specchio e scoppiare a ridere perché ci si riconosce.

E' ovvio che il caffè decaffeinato non sia un non-caffè, quindi che la mia tazzina non contenga un paradosso, se pensiamo alla natura materiale del decaffeinato.

Ciò che è significativo è il nome con cui è nato e che viene pronunciato milioni, forse miliardi, di volte al giorno: si tratta di un nome che identifica una cosa descrivendola a partire da ciò che pretende di non essere, essendo stata privata, quella cosa, proprio della sua essenza, la caffeina.

Non essere: questo il nostro mondo, per ciò detto nichilista.

Corriamo, produciamo, creiamo: tutte attività che richiedono il niente per essere, per affiorare nel divenire.

Per questo riusciamo a bere il niente: ce ne cibiamo al bar, così come in ogni tempo e luogo.