Sin dai primi capitoli ci si rende conto che la praticità dei consigli, nonché la loro disarmante semplicità, nascondono gli aspetti più profondi del nostro essere uomini: quegli aspetti che si specchiano nel modo in cui sono disposte le cose che ci stanno intorno.
Il magico potere del riordino, di Marie Kondo |
Primo tra tutti: "riordinando si mette in ordine il passato". Sembra una massima di buon senso, di quelle che sentivamo dalla nonna quando voleva trasmetterci un po' della sua esperienza, ma è molto di più: ho provato personalmente e devo dire che il coinvolgimento emotivo che si prova mettendo ordine seriamente, come il libro prescrive, non può essere descritto, ma solo vissuto.
"Nel momento in cui inizierete a riordinare, la vostra vita verrà resettata". "Trovarsi in una stanza pulita e ordinata ci obbliga a confrontarci con le nostre emozioni e la nostra interiorità".
Marie Kondo ricorda il maestro di scultura, che ci mette di fronte all'esigenza di togliere, per far emergere la figura dalla pietra: "quando riordinate dovete innanzitutto liberarvi delle cose che non vi servono".
E sa stupirci perché ci insegna - nozione inconsueta - a non mettere ordine giorno per giorno, come fosse un gesto di routine: ci sprona invece a riordinare come un'impresa unica, totale, perfetta: "Riordinare deve essere un evento speciale, non una cosa da fare tutti i giorni".
Come ho già accennato, sto facendo mia la visione del mondo di questo libro semplice e potente e non posso che confermare e invitarvi a considerare ciò che Marie Kondo ci sussurra da ogni pagina: "Il riordino produce effetti visibili e soprattutto non mente".